giovedì 28 giugno 2012

SVEZIA - Ecologia e "fonti di ricchezza"


    Laghetto vicino MediaMarkt, periferia di Uppsala - Marvin Duca   

      Clima ancora tutt’altro che estivo a Uppsala. Pioggia e temperature attorno ai 12°C hanno caratterizzato questi ultimi giorni di giugno. Quando però ogni tanto tra una nuvola e l’altra spunta il sole ci si può permettere di togliersi la giacchetta primaverile e restare a maniche corte, vento permettendo. 

      Nei miei precedenti post ho omesso un piccolo particolare svedese molto curioso. Credo vi sia spesso capitato di trovare in giro per le strade oggetti di ogni genere. Qualcosa tipo una monetina, un accendino, una tessera o quant'altro. Ovviamente questo succede anche qua, solo che quello che trovi si può considerare un tesoro a confronto. Non è uno scherzo, se da noi quando trovi una moneta da 1 euro sei già troppo fortunato qui ti puoi godere il lusso di trovare svariati oggetti di più valore: passiamo dai soliti accendini, monetine e carte a guanti, cappelli, sciarpe per arrivare addirittura a pattini, monopattini, biciclette e ruote di macchina. Sarà che la gente ne ha fin troppe di cose che non sa dove metterle o sarà paragonato al livello di vita tra Italia e Svezia. Si può dire che la qualità di vita più alto lo si riscontri infatti anche dagli oggetti che trovi per strada.

      Passiamo all'ecologia invece. Sappiamo che la pulizia delle strade in Svezia, così come in molti altri paesi dell’Europa settentrionale, è eccellente. Carta, lattine, bottiglie in giro per i viottoli sono quasi fantascienza per le strade di Uppsala. Un motivo più che valido però c’è. Oltre al senso civico e di responsabilità nei confronti dell’ambiente degli abitanti, che è molto alto, un altro fattore che genera questo stato di benessere è dato dal fatto che proprio le lattine e le bottiglie possono essere considerate come “fonte di ricchezza alternativa”, specialmente per i senza tetto. Infatti, in ogni supermercato o centro commerciale presente in città esistono dei centri di raccolta di latta e vetro, ovvero esistono delle macchine automatiche che una volta immesse lattine e bottiglie ti restituiscono soldi. Non è la prima volta che mi capita di essere ad una festa e vedere molte persone, normalmente i senza tetto, perlustrare strade e parchi alla ricerca di lattine e bottiglie vuote. Non solo, ma molte di loro non perdono tempo ad andare dalle persone ubriache per rivendicare, non appena quest’ultime finiscono l’ultimo sorso della loro buonissima birra svedese, la “propria” lattina vuota. Se poi pensate al tasso di persone che ogni giorno si ubriaca qui in Svezia, molto alto ve lo assicuro, vi potete sicuramente immaginare quanto una persona possa ricavarci. 

      Parlando del motivo principale per il quale sono arrivato in Svezia, vi informo che sono ancora dietro a elaborare le immagini con ArcGis 10. Più precisamente ho completato la parte di unione e di ottimizzazione delle immagini utilizzando le apposite funzioni di “Pan-Sharpened” e “Mosaic”. Dopo un’attenta selezione delle immagini sono riuscito a rendere studiabili le immagini degli anni 1984 (ottobre), 1987 (luglio), 1994 (settembre), 1999 (settembre), 2000 (settembre), 2006 (agosto) e 2010 (settembre). Con l’aiuto del professore poi siamo riusciti ad applicare la “supervisor classification” la quale mi ha permesso di separare le aree glaciali dal resto del territorio. Passaggio utile e necessario per calcolarmi tutti i valori che necessitiamo per fare le nostre analisi. Purtroppo però la cosa non è immediata in quanto seppur questa classificazione mi ha permesso di separare i ghiacciai dal resto il suo risultato non è stato molto soddisfacente. In parte è sicuramente dovuto alle ombre normalmente presenti all'interno di immagini satellitari di questo tipo ma in buona parte è dovuto alla presenza, oltre che del ghiaccio, anche di neve (specialmente nelle immagini più vecchie e prese nei mesi di luglio e ottobre, quando ancora la neve non si è sciolta completamente o quando la neve ha riiniziato ad accumularsi). Il mio compito quindi è quello di perfezionare i poligoni corrispondenti ai ghiacciai cercando di omettere tutto ciò che non è ghiaccio e di aggiungere tutto ciò che la supervisor classification non ha riconosciuto come tale. Sembra un lavoro facile e veloce, ma per ogni immagine ci sono più di 30 poligoni da verificare e quasi tutti da ritoccare se non addirittura rifare.  
Ho ricevuto intanto i primi dati inerenti all’ente nazionale svedese per quel che riguarda il bilancio di massa dei ghiacciai svedesi e di alcuni ghiacciai norvegesi. Grazie a questi dati e al completamento del mio lavoro dovrò verificare se esistono relazioni tra la variazione areale dei ghiacciai negli ultimi 30 anni e la variazione del loro bilancio di massa, sia a livello di singolo ghiacciaio che a livello generale. 

      Nel frattempo ho prolungato il mio periodo di soggiorno qui a Uppsala di un ulteriore mese, prevedendo il mio rientro non prima della fine di luglio 2012, azzardando anche l'ipotesi di festeggiare il mio 30esimo compleanno in terra scandinava.