Fonte: http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/fen_vulcanici.wp (28.12.2012 ore 13.27)
La maggior parte dei
magmi di ambiente geotettonico derivano dal mantello. Il mantello
è costruito da PERIDOTITE in prevalenza. Questa è una miscela di
Olivina, Ortopirosseno, Clinopirosseno e
Spinello. È praticamente una somma di 4 fasi mineralogiche
dei 10 ossidi maggiori:
- l'Olivina contiene percentili doppie di Si, Mg e Fe (ogni 2 moli di Fe e Mg c'è una mole di SiO2);
- l'Ortopirosseno contiene percentili doppie di Si rispetto al Mg (difatti la formula di Forsterite è (Fe,Mg)2 SiO4);
- il Clinopirosseno ha un 50% di Si, 15% di Mg e 21% di Ca (la formula della Diopside/Embergite è CaMgSi2O6);
- lo Spinello ha una composizione ad ossido (non è silicato come gli altri) ed è composto da Al, Fe, Mg e anche Cromo.
La classica MODA di una
peridotite fertile (ossia che non ha subito nessun grado di
fusione parziale) è di:
- 55% Olivina;
- 20% Ortopirosserno;
- 20% Clinopirosseno;
- 5% Spinello.
Questa moda però non è
esistente in natura. Una peridotite reale (esistente in
natura) presenta invece una composizione media modale di:
- 67% Olivina;
- 23% Ortopirosseno;
- 8% Clinopirosseno;
- 2% Spinello.
Questa moda, detta
MODARENITE, è la media di una peridotite che ha subito una fusione
più o meno spinta (ca. 5-10%).
Dicesi LIQUIDO per
definizione il flusso di una roccia periodotitica del mantello, che a
sua volta genera un magma, detto BASALTO, che è il magma più
facilmente prodotto dal mantello.
L'EUTETTICO è la
percentuale dei minerali che entrano a far parte del fuso (liquido)
della roccia peridotitica, e che daranno vita al basalto (eutettico è
diverso da moda). Quindi in funzione dell'eutettico, possiamo avere
diversi tipi di basalti.
Mediamente un basalto è
espresso da questi ossidi: SiO2 al 50%, Al2O3
al 15%, FeO al 10%, MgO al 10%, CaO al 10% e Na2O al 2%.
Questi valori degli ossidi maggiori ci indicano che questo basalto è
nato da un liquido in cui si sono fusi preferenzialmente Cpx e Sp,
perchè:
- il Ca lo posso ottenere solo se fondo Cpx, perchè è l'unica tra le 4 fasi della peridotite che contiene Calcio;
- l'Al mi indica che si è fuso lo Sp, perchè è l'unica fase della peridotite che contiene un'alta percentuale di Alluminio.
È possibile quindi
classificare un magma (o basalto) a partire dall'identificazione dei
10 ossidi maggiori (ossia i più abbondanti nella Terra) espressi in
termini di percentuali in peso, e del contenuto in volatili. La somma
di tutti gli ossidi e del contenuto in volatili deve essere
all'incirca uguale a 100% del materiale analizzato.
Una delle classificazioni
chimiche più utilizzate per i basalti (e quindi le rocce vulcaniche)
è quella denominata TAS (Totali Alkalies-Silica), che
si fonda sul rapporto tra gli ossidi di K e Na, e la SiO2
del basalto (o roccia).
Mettendo il tutto in un
diagramma cartesiano, in ascissa il SiO2 e in ordinata N2O
+ K2O, è possibile evidenziare 15 differenti campi di
basalti, in cui è possibile distinguere diverse serie:
- Pc: i basalti fortemente sottosaturi in silice (PICROBASALTI);
- B: i basalti più classici;
- S: serie subalcalina dei basalti (Andesiti, Daciti);
- A: serie alcalina dei baslati (Trachibasalti, Shashaniti, Latiti);
- F: serie di feldspatoidi (Tefriti);
- U: Foiditi;
- T: Trachite (ultima fase della sere alcalina);
- R: Rioliti.
Da ciò il concetto di
“affinità seriale”, ossia il riconoscimento di un tipo di
roccia mi permette di riconoscere la seria a cui appartiene (es. se
vedo Trachite, il magma parentale sarà della serie alcalina). Quindi
è un concetto fisso che, se partiamo da un liquido alcalino, si
frazionerà un basalto alcalino (e stessa cosa nel subalcalino).
Difatti esiste una netta linea di suddivisione tra magmi alcalini e
magmi subalcalini.
Oltre al diagramma di TAS
esiste una classificazione più appropriata per descrivere i basalti:
TETRAEDO DI YODER. Effettuando la norma di un campione (ossia
normalizzo l'analisi chimica a determinati minerali normativi) posso
evidenziare il grado di saturazione o sottosaturazione in Silice del
campione, distinguendo 3 campi:
- Campo dei basalti Tholeitici (soprassaturazione di Si);
- Campo delle olivine-tholeiti;
- Campo dei basalti alcalini (sottosaturazione in Si).
I basalti tholeitici sono
fortemente ricchi in Si, e infatti fanno parte della “serie
subalcalina”. Questa serie presenta 2 sottoserie:
- la Tholeitica (tipica di margini divergenti di zolla, ossia delle dorsali, e area basalto islanditici);
- la Calco-alcalina (tipica di margini convergenti di zolle, ossia piani di subduzione, e area basalti andesitici, da Ande).
Le rocce tholeitiche
sono più ricche di Fe della calco-alcaline e le rocce calco-alcaline
sono più ricche in Si delle tholeitiche.
Gli olivini-tholeitici
sono anche detti basalti
transizionali (perchè stanno tra saturazione e
sottosaturazione), presentano Olivina e Cpx come fasi normative, e
sono tipici di dorsali oceaniche.
I basalti alcalini,
sono i basalti più sottosaturi in Si (presenza di Feldspatoide
normativa) e sono tipici di punti caldi. Sono in genere basalti che
si originano molto in profondità.
Infatti in una roccia
peridotitica, la prima fase a frazionare è sempre l'Olivina (quindi
alte percentuali di Fe e Mg) in quanto Fe e Mg necessitano di
maggiori temperature per restare fusi, e appena si abbassa la
temperatura (quindi il liquido sale verso l'alto), cristallizzano.
Man mano che diminuisce il Mg aumenta la Si. Infatti più i basalti
sono arricchiti in Si, e più si sono fermati vicino alla crosta.
Le TAS e il TETRAEDO DI
YODER sono strumenti per classificare le rocce magmatiche effusive.
Per la classificazione
delle rocce magmatiche intrusive si utilizza il DOPPIO TRIANGOLO DI
STREICKESEN.
Fonti: Appunti del dott. Gilberto Cerasulo
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