lunedì 7 novembre 2011

Appunti di Sedimentologia - Diagenesi e Cementi

Fonte: http://www.wikideep.it/rocce-sedimentarie/ (7.11.2011 - ore 11.14) 

Esiste la diagenesi precoce (importante per le rocce carbonatiche) e quella tardiva (importante per le rocce silico-clastiche).
Distinguiamo poi i processi fisici, chimici e misti. I primi sono ad esempio la compattazione (il sedimento si riduce per il peso della compattazione, si trasforma in roccia). I processi misti, pressione-dissoluzione, generano di solito le stiloliti. I processi chimici infine sono la cementazione, la dissoluzione (minerali poco stabili in fase di seppellimento) e i processi di sostituzione (mantenendo ad esempio la stessa forma). Un processo chimico è legato a condizioni di eh e ph e sopratutto alla possibilità dei fluidi di circolare e creare condizioni di sopra o sotto saturazione all'interno del nostro sistema. Dobbiamo avere quindi sedimenti permeabili altrimenti i fluidi non circolerebbero (nell'argilla i fluidi non circolano).
La diagenesi dipende dall'ambiente deposizionale, dal clima, dalla composizione tessiturale originaria del nostro sedimento, dalla permeabilità e dalla profondità di seppellimento.
Esiste poi un campo di esistenza della diagenesi, ben preciso, legato alle condizioni di temperatura e pressione in quanto se superiamo un certo limite di temperatura si andrà a finire nel campo del processo metamorfico. Ci saranno poi condizioni non presenti in natura: avremo quindi delle zone in cui in natura non c'è niente.
I controlli sulla diagenesi sono la temperatura e la pressione, la composizione e circolazione dei fluidi e composizione rocce. Nei carbonati avremo dei fenomeni diversi rispetto ad un sedimento silicoclastico. Un calcare aragonitico si comporterà diversamente ad un fluido circolante.
La diagenesi avviene con un certo percorso: è un equilibrio dinamico fisico chimico che muta con la variazione di pressione. Le rocce tendono a stabilire equilibrio con le condizioni che trovano. Man mano che procede il seppellimento avremmo una densità della roccia maggiore. L'effetto del costipamento darà una densità maggiore. Questo si rifletterà nei pori, produce infatti una riduzione della porosità. Quest'ultima si riflette a sua volta sulla permeabilità e sulla circolazione dei fluidi. Si modificherà così la tessitura primaria.
I feldspati creano minerali argillosi (sostituzione). 
Ci saranno delle rocce sopratutto terrigene che sono più soggette a questo fenomeno. Questo specialmente in relazione alla presenza di materiale argilloso o meno. Le quarzo areniti per esempio subiranno meno questo fenomeno in quanto oltre ad essere stabili hanno anche una alta maturità tessiturale. Hanno poi una forma sferica e per quanto li si possa compattare la porosità rimarrà quella. Se li continuo a compattare al limite si romperanno. 

CEMENTI 

 I processi di micritizzazione sono tipici delle rocce carbonatiche ed influiscono sulla diagenesi. Questo processo potrebbe preservare il grano dalla dissoluzione.
Esistono cementi tipici delle rocce carbonatiche i quali ci indicano la loro storia. È importante quindi avere una terminologia nel chiamare morfologicamente i cristalli. Abbiamo quindi il cemento fibroso (allungamento rispetto allo spessore), isopaco (avente dimensione omogenea) e cemento a drusa o equant.
La cementazione assume connotazioni diverse a seconda degli ambienti diagenetici delle rocce carbonatiche. Ad esempio ci sono cementi particolari delle aree emerse nel contesto meteorico, tipici della zona freatica (zone marine e di spiaggia).
Dal punto di vista idrologico distinguiamo le zona vadosa, freatica, di mixing e freatica profonda. La zona vadosa è quella compresa tra la superficie e la falda (zona di infiltrazione); la zona freatica è quella occupata dall'acquifero, la zona di mixing invece è in relazione al fatto che l'acqua della falda freatica galleggia su quella salata (zona di passaggio, isole).
Esistono dei fattori di controllo interni ed esterni al sistema: i primi sono in relazione alla mineralogia (se ho aragonite è un conto se ho la calcite un altro), alla granulometria (influisce sulla diagenesi, sulla dimensione dei pori, ghiaia e silt) e alla porosità e permeabilità; i secondi invece sono la vegetazione, il clima (influisce su quei processi diagenetici precoci, influisce sulla cementazione e dissoluzione, dipende se sono in un clima caldo secco o caldo umido. In Egitto esiste un carsismo sviluppato? Ovviamente no, piove pochissimo. Se non abbiamo quindi dissoluzione forse non ci sarà pure la cementazione dato che ciò che viene disciolto precipita da un'altra parte).

Passaggio da zona vadosa a freatica: contesto clima caldo umido, isoletta, formazione di morfologie carsiche.
Nel passaggio alla zona freatica avremo le grotte che sono in relazione al livello della falda, quando questa si stabilizza formano le grotte. Se il livello varia avremo vari livelli di grotte.

Se siamo in presenza di duna eolica siamo in zona vadosa dove cioè avviene l'infiltrazione d'acqua (dissoluzione del carbonato di calcio e precipitazione). Se queste dune fossero di ooliti queste si discioglierebbero e precipiterebbero. Esiste un certo livello di cementazione legato alla possibilità di far precipitare cemento tra un grano e l'altro il che crea queste strutture a rocce (diagenesi effettiva).

Calcrete: suoli carbonatici delle zone vadose.
Microcodio: (cementazioni biochimiche) è tipica dei suoli carbonatici e ci permette di dire che determinate strutture e laminazioni strane sono in collegamento con un ambiente emerso

Cementi della zona vadosa

Sono legati alla gravità o la tensione capillare:
  • a menisco;
  • microstalattitici o a goccia.
Quelli a menisco avranno un corpo ben arrotondato che si forma nella zona di contatto tra un grano e l'altro, morfologie tondeggianti e concave.
Quelli microstalattitici invece dipendono un fattore: se c'è la forza di Gravità questi precipitano in basso. Questi sono utili dal punto di vista della progressione della polarità degli strati, strutture che ci fanno capire dov'è l'alto e il basso, com'è il riempimento delle cavità geopetali tipiche delle zone vadose.

Cementi zone freatiche
  • Isopaci, si formano attorno ai granuli;
  • a blocchi o drusa, riempie la porosità rimanente.
In genere abbiamo prima la formazione dei cementi isopaci (a dente di cane) e poi di quelli a blocchi. I cementi a blocchi sono simili a quelli che si creano in ambienti di seppellimento profondo.

Come avviene?

Abbiamo la cementazione sul bordo del nostro grano e la porosità rimasta viene occlusa dai cementi a blocchi o a mosaico. Durante o prima di questa precipitazione potrebbe esserci della dissoluzione che può continuare (sono cementi con basso contenuto di magnesio, calcitici).
La dissoluzione non avviene solo perchè siamo in ambiente vadoso, anche perchè questa può avvenire anche in ambiente marino. Essa infatti dipende dalla situazione di sovra o sottosaturazione dell'acqua.
Quello che osserviamo nelle rocce è solo una piccola parte di quello che c'è in quanto il 95% di carbonato di calcio è disciolto e quindi non si presenta. È importante quindi la cementazione anche in ambito sottomarino oltre ai processi di micritizzazione.

Cementi ambiente marino
  • Calcitici e aragonitici;
    • calcitici con alto contenuto di magnesio;
    • aragonitici di tipo fibrosi e potroidali.
Tipici di questi cementi sono le Beach Rock (crostoni cementati) come ad esempio nelle Bahamas e nel Mar Rosso. 

Queste sono legate a processi di cementazione, spesso in sabbie silicoclastiche, zone intertidali. Nel Mar Rosso non abbiamo depositi carbonatici, o meglio, c'è carbonato di calcio dato dai frammenti di coralli o bivavli che forniscono il cemento calcitico che precipita in queste Beach Rock..

Su una scarpata di una piattaforma carbonatica abbiamo una cementazione importante, ovviamente se le condizioni permettono la precipitazione di cemento.

Cementi da seppellimento profondo
  • Sintassiali
  • Poichilotopici, molto grandi. 
Vedi anche l'articolo "La diagenesi" sempre all'interno del blog cliccando qui

Fonti: appunti tratti dalle lezioni del corso di Sedimentologia (Scienze Geologiche) - Università degli Studi di Ferrara

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