venerdì 8 aprile 2011

Granulometria dei sedimenti terrigeni

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Rosso_ammonitico 

Oggi parleremo di Wadell e Wentworth e quindi in generale della granulometria dei sedimenti terrigeni. 

Il primo di questi 2 studiosi sostiene che il volume delle particelle essendo indipendente dalla forma esprime esattamente la dimensione della particella stessa.
Un altro modo di esprimere le dimensioni di particelle irregolari consiste nella misura del diametro massimo (a), diametro medio (b) e diametro minimo (c). Secondo Wadell però il diametro non esprime il volume di un solido irregolare ma ha significato solo se applicato ad una sfera dove i termini diametro e dimensione sono sinonimi. Egli infatti ha definito le dimensioni di una particella sedimentaria in termini di vero diametro nominale che è uguale  al diametro di una sfera dello stesso volume della particella. Questo vale però per le particelle grandi il che ha permesso di introdurre il termine di diametro sedimentario ovvero il diametro di una sfera di quarzo che in uno stesso fluido ha uguale velocità di sedimentazione della particella presa in esame.

Per rappresentare le dimensioni delle particelle si utilizzano le classi granulometriche con i loro intervalli detti limiti di classe. Tutti i dati poi vengono riportati in una tabella di frequenza. Si ottiene così una rappresentazione discontinua dei dati e l’insieme di questi dati in una classe si considera accentrata attorno al punto medio della classe.
I dati vengono classificai attraverso 2 variabili:

  1. INTERVALLO DI CLASSE: è una variabile indipendente, arbitraria e influenza la frequenza dei dati in ogni classe;
  2. FREQUENZA DELLE MISURE: dipende dall’intervallo di classe.

Le misure delle particelle si misurano in scala millimetrica che a sua volta viene suddivisa in intervalli di classe dove raggruppare i dati. Questo sistema di suddivisione è detto grado di scala.

Passiamo ora al secondo studioso, Wentworth. Egli ha inventato la sua scala granulometrica che è costruita partendo dalla dimensione di 1 mm e la quale si evolve in progressione geometrica verso l’alto con ragione di 2 e verso il basso con ragione di ½. Si deduce che ogni limite di classe è il DOPPIO di quello precedente e la META’ di quello successivo. Questa scala è suddivisa in intervalli di classe non uguali. Questi possono essere a loro volta suddivisi in 2 classi partendo sempre dalla dimensione di 1 mm ed evolvendo in progressione geometrica verso l’alto con ragione di radice quadrata di 2 e verso il basso di 1/radice quadrata di 2.

Concludendo questo breve escursus faccio presente che esiste una scala Fi che  non è altro che la trasformazione logaritmica della scala di Wentworth ed ha l’enorme vantaggio di avere come limite di classe numeri interi. È stata inventata da Krumbein, essa fa uso della ragione di 2 e ½ esprimendo il diametro in mm. Nella formula il segno – consente di esprimere le frazioni del mm come numeri positivi in scala Fi

Fonti: Emilio Saccani, Petrografia delle rocce sedimentarie terrigene, 2010 


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