venerdì 24 giugno 2011

I Reefs



Reefs artificiali
  • possono essere posizionati dall'uomo apposta;
  • possono impedire la pesca a strascico (VANTAGGIO);
  • altro tipo è costituito dai RELITTI che sono affondati per motivi naturali, artificiali (guerra) o apposta → notevole aumento di biodiversità vegetale e animale, a volte anche unico.
Questi relitti mettono a disposizione degli organismi tante e microambienti a loro favorevoli.
Reefs naturali
  • letti di ostriche → sopratutto nella fascia occidentale atlantica; sono molto più che semplice cibo: sono dei filtratori e quindi migliorano la qualità dell'acqua, costituiscono l'habitat di molti crostacei e uccelli;
  • coral reefs → costituito e mantenuto da un'unica classe di CNIDARI → ANTOZOI, hanno una forma di base comune (polipo → spesso deve costruirsi una protezione → coralli ermatipici (costruttori di barriere)); gli attinari (pomodori di mare) hanno bisogno di un substrato duro e non fanno protezioni.
Nel Mesozoico apparvero i primi Madreporari con la presenza di alghe zooxantelle nei tessuti: i processi fotosintetici qui permettono il fissaggio di anidride carbonica aumentando la loro capacità di depositare carbonato di calcio e forniscono molecole organiche indispensabili ai loro ospiti riciclando i composti inorganici di rifiuto a base di fosforo e azoto che sarebbero altrimenti eliminati. Il loro scheletro forma una coppa (corallite) la cui parete è detta teca. Lo spazio interno calice e il pavimento piastra basale. Sul pavimento troviamo gli sclerosetti che proteggono con la loro forma il polipo quando è retratto. I polipi sono collegati l'uno con l'altro tramite i cenosarchi (lamina di tessuto): questa è l'unica parte vivente della madrepora.
La crescita del corallo è molto lenta: 20 cm all'anno.

Le barriere coralline crescono grazie ai seguenti fattori ambientali:
  • temperatura → quella media annua deve essere sotto i 20°C;
  • luce → la simbiosi con gli organismi autotrofi determina un loro sviluppo verticale fino a -60 m.
  • Le formazioni coralligene avvengono tra l'equatore e il 30° parallelo nord e su;
  • sono fondamentalmente presenti sul lato orientale dei continenti e non su quello occidentale a causa della corrente Antartica;
  • Non sono presenti dove ci sono grandi fiumi in quanto vogliono acqua limpida. Sono eterotrofi. Alcuni però ricevendo più budget energetico dalle alghe simbiotiche sono autotrofi.
CNIDARIA:
  • idrozoi → hanno fase a polipo e a medusa (piccoli);
  • scifozoi → hanno la fase a medusa (molto grande) e una piccola fase a polipo);
  • antozoi → solo forma a polipo.
ANTOZOI

Esacoralli e Octocoralli, alcuni costruiscono uno scheletro esterno di carbonato di calcio.
Una colonia di Brezoi costruisce anch'essa scheletri di carbonato di calcio. Però solo gli Antozoi formano vere barriere perché sono in grado di deporre scheletri di carbonato di calcio molto velocemente, in quanto possiedono al loro interno un'alga Symbiodinium Microedatium (produzione di scheletro). → Deve esserci acqua limpida.

Ciclo riproduttivo

Come tutti gli antozoi (gorgonie). Ci sono FORME diverse:
  • ramificata;
  • compatta fogliacea;
  • compatta bidimensionale;
  • massivi massicci;
  • sferiche.
In genere 3 macroforme:
  • ramificato;
  • massiccio;
  • foglioso.
In superficie una forma ramificata aumenta la superficie di contatto con la radiazione luminosa (riflessa anche dalle bolle presenti in acqua).

Tipologie di formazioni coralligene
  • frangenti → direttamente adesa al fiondale/fascia costiera;
  • atolli → formazione circolare corallina;
  • barriera → ad una certa distanza dalla costa.
Il corallo deve crescere restando a contatto alla superficie. Secondo Darwin cresce perché cerca di crescere in senso opposto al suo sprofondamento mentre secondo il francese Daly cresce a causa dell'innalzamento del livello del mare.

Frangenti

Profilo verticale vivo (octocoralli su scheletri di esacoralli). → Mar Rosso, molto comune il guerra Millepora dichotoma (decisamente urticante).

Barriera

Esempio massimo: grande barriera corallina in Australia, barriera del Belize caratterizzata dai blu holes (sorta di grotta calcarea circolare foramtasi durante l'ultima Era Glaciale a causa del basso livello del mare. Quando il livello aumentò il tetto della grotta crollò dando origine ad un pozzo sommerso dove alle pareti troviamo stalattiti lunghe fino a 12 m), barriera della nuova Caledonia, Bahamas. In Brasile ci sono un sacco di specie endemiche come il Mussimila.

Atolli

Si trovano maggiormente nell'isola del Pacifico. Es.: lingua di Truk

Il cambiamento climatico distrugge i coralli. Quando un corallo è sotto stress si sbiancano e a volte ci mettono molto tempo per tornare normali, se le condizioni tornano quelle ideali. Altri fattori che provocano stress ai coralli sono:
  • irraggiamento solare;
  • cambiamenti composizione chimica dell'acqua (salinità);
  • cambiamento della trasparenza dell'acqua;
  • variazione delle correnti (accumulo di sedimenti);
  • malattie;
  • inquinamento.

Foreste di Mangrovie

Sono l'equivalente tropicale e subtropicale della lagune salmastre dei climi temperati. Sono fageromane adatte a vivere nella zona intertidale.
Si accumulano su coste protette dove si accumulano sedimenti fangosi. La specie più comune è quella rossa che è facilmente riconoscibile dalle radici di sostegno che vanno verso il basso.
Il margine esterno della foresta è dominato dalla mangrovia bianca, quello interno della fascia a mangrovia rossa è dominato da quella nera mentre quella bianca è ancora più lontana.
La mangrovia nera grazie allo sviluppo di pneumatofori, notevoli estensioni non ramificate di radici superficiali, i quali crescono verso l'alto, permettono di ossigenare la pianta e di resistere quindi a salinità maggiori presenti durante l'allagamento dovuto alle alte maree. Le mangrovie bianche invece non tollerano facilmente questo tipo di ambiente ed è per questo che si trovano solo lungo il margine terrestre della foresta.
Nelle foreste vivono moti animali come ad esempio i granchi che grazie al loro scavare per crearsi tante ossigenano il sedimento e favoriscono la crescita delle foreste. Questi si nutrono delle foglie.
Esistono anche grandi spugne attaccate alle radici che oltre a fornire composti azotati proteggono le radici da isopodi scavatori, che potrebbero creare molti danni. 


Fonti: 
  • Dispense di Ecologia Marine e Subacque del prof. Mistri, docente di Ecologia Marina e Subacquea presso l'Università degli Studi di Ferrara. 

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