martedì 8 marzo 2011

Cambiamenti climatici


Ecco come anticipato l'articoletto riassuntivo del primo incontro OIKOS. Provo a riassumervi cosa ho assimilato e cosa ho capito di questo convegno. 

A questo primo appuntamento sono intervenuti il prof. Stefano Tibaldi nonchè direttore dell'ARPA Emilia Romagna, il quale ha spiegato in linee generali come è avvenuto il cambiamento climatico passando dalla scala globale a quella locale, il prof. Umberto Simeoni nonchè docente universitario del polo ferrarese dipartimento Scienze della Terra, il quale ha parlato dell'effetto che questi cambiamenti climatici hanno sulle coste italiane, e il prof. Renato Gherdol nonchè docente di Biologia ed evlouzione presso il polo ferrarese.

Partiamo col spiegare intanto come l'atmosfera ha un'importanza vitale per la sopravvivenza dell'uomo sulla Terra. Per rendere bene l'idea è utilissimo fare un paragone tra la Terra e la Luna che grosso modo si trovano alla stessa distanza dal Sole. Nella prima esiste atmosfera e difatti la temperatura media si aggira attorno ai 15°C, nella seconda invece, causa la sua dimensione relativamente piccola, l'atmosefera è assente e la temperatura media scende a -20°C. Perchè questo? La risposta è semplice e di poche parole: l'atmosfera riesce a trattenere i raggi solari che arrivano sulla Terra; questa infatti funge da serra per il nostro pianeta. Lascia passare i raggi solari e ne trattiene quel che serve per rendere così "mite“ il posto in cui viviamo. 
In realtà il discorso è molto più complicato, ma questo andrebbe oltre a quanto è stato detto questo lunedì.
I gas che maggiormente incidono sulla temperatura e che troviamo all'interno dell'atmosfera sono: ossigeno, anidride carboinica, metano, vapor d'acqua e ossido di azoto. 




Secondo uno studio è stato confermato che l'anidride carbonica gioca un ruolo fondamentale in tutto questo: all'aumentare della CO2 la temperatura media del pianeta tende ad aumentare. Come si nota dalle 2 foto precedenti la CO2 negli ultimi 50 anni è aumentata in modo impressionante provocando così un aumento della temperatura. L'aumento dell'anidride carbonica ha raggiunto livelli mai visti e studiati fin'ora.  

Ci si era posti l'ipotesi che l'aumento di temperatura fosse dovuto ad un aumento dell'intensità dei raggi solari provenienti dal Sole.



Come si vede dalla foto questo non è vero, anzi negli ultimi anni l'intensità dei raggi è addirittura leggermente diminuita. Nel complesso comunque segue un andamento abbastanza regolare e costante.

Avendo dato dei cenni generali scendiamo ora nel particolare dove possiamo affermare che l'emisfero nord è quello che sta subendo un riscaldamento maggiore.


Questa tendenza porta ad un cambiamento del clima anche da noi in Italia. La temperatura è salita è le precipitazioni leggermente diminuite. Quello che però è cambiato maggiormante sono le intensità dei fenomeni. Si è osservato che nelle zone dove pioveva molto ora piove molto di più mentre nelle zone dove prima i mm di pioggia erano pochi ora c'è ne sono ancora meno. Questo sta creando problemi non di poco conto (vedesi post dell'acqua) creando periodi di siccità seppur di breve durata oltre che a provocare problemi di stabilità del suolo. 


Se vogliamo parlare di conseguenze allora possiamo citare il problema dell'aumento del livello del mare a causa dello scioglimento delle calotte glaciali. Oltre a provocare, come vedremo, problemi di sommersione e di distruzione delle spiagge questo provoca una penetrazione via via più accentuata di acqua salata all'interno del Po. Negli ultimi 50 anni la penetrazione ha raggiunto livelli molto alti creando non pochi problemi nell'irigazione dei campi posti vicino al corso del fiume. Nelle annate normali, per fortuna, questo accade per pochi giorni ma cosa succederebbe se questi pochi giorni diventassero molti di più? 

Accennavo il problema della sommersione delle spiagge, e qui interviene il prof. Umberto Simeoni, molto presente nelle nostre coste. Il problema principale è che l'erosione della costa intacca non solo le spiagge ma anche gli edifici che si trovano proprio a ridosso della costa. Le costruzioni di case, lidi, hotel è nata dopo il boom economico senza seguire una certa logica. Oggi ci troviamo infatti a dover difendere le costruzioni che ormai si ritrovano "in mare". L'Emilia Romagna si sta muovendo in questo senso ma il principale problema sono le risorse. Costruire opere di difesa e mettere tutto in salvo costa una cifra esorbitante. 
Esiste comunque un altro problema che complica ulteriormente le cose ed è quello della subsidenza. Questa non è altro che un abbassamento sia naturale che antropico (vedesi Venezia con il suo Mose) del terreno dovuto a svariati motivi. Provate ora a sommare l'innalzamento del livello del mare e quello della subsidenza e capirete tutti che non è un problema che si può lasciare in un cassetto. 



Questa è un immagine dove si possono vedere perfettamente le spiagge a rischio di sommersione: vediamo che tutta la nazione riscontra un certo livello di rischio ma l'alto adriatico è sicuramente quella regione che tocca i livelli più alti (dovuti come si diceva agli insediamenti umani ed attività antropiche più il fattore subsidenza). 

L'ultimo intervento è stato quello del prof. Renato Gerdol che ha parlato della fauna e della sua evoluzione. Egli ci ha fatto notare come alcune specie a causa del cambiamento climatico sono a rischio di estinzione. Un esempio sono un certo tipo di piante che crescono in montagna con climi meno caldi rispetto a quelli presenti al livello del mare (sempre nella nostra penisola). L'aumento della temperatura porta queste piante ad insediarsi sempre più verso l'alto. Capiamo subito capire che non essendo le montagne alte all'infinito questa specie prima o poi non troverà più un clima adatto a lei e quindi si estinguerà. Questo è solo un esmpio su molti altri che ora non riesco a riassumervi. 

Concludendo, l'obiettivo di questo convegno non è stato sicuramente quello di creare un allarmismo generale ne di lanciare un SOS clima ma semplicemente di far presente le problematiche attuali e cercare di trovare e di far conoscere i possibili metodi per risolverli. Sapendo che il trend fino ad ora continuerà nei prossimi decenni l'intento è quello di cercare di convivere col riscaldamento e quindi ADATTARSI ma comunque cercare in qualche modo di ridurre le quantità di anidride carbonica nell'atmosfera. 

"Assieme ad azioni di mitigazione, l'adattamento sarà quindi indispensabile per minimizzare gli impatti e le loro conseguenze e sfruttare i possibili effetti positivi (se ce ne sono)". 


Fonti: le immagini dell'articolo, al di fuori della prima, le ho prese dal convegno OIKOS di lunedì 7 marzo 2011 svolto al Polo Bio-chimico medico presso l'Università degli Studi di Ferrara. 








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