giovedì 14 aprile 2011

Forma e Rotondità dei clasti




Ancora non abbiamo parlato di forma e neanche di rotondità, per questo lo faremo proprio ora. 

La figura di riferimento in sedimentologia è la sfera. Le particelle in sospensione che sono sferiche tendono a separarsi dalle altre di dimensioni e densità uguali depositandosi prima di quelle meno sferiche le quali vengono trasportate più a lungo. Nel fondo invece succede completamente l'opposto, le particelle meno sferiche tenderanno a fermarsi prima di quelle sferiche per il maggior attrito.

Indichiamo con S l'indice di sfericitàavente formula:

S = dn/Ds = 1, dove il primo termine equivale al diametro nominale e il secondo al diametro della sfera circoscritta.

Questo indice però non è sufficiente per definire al meglio la forma di una particella e infatti non riconosce ne le forme allungate ne quelle schiacciate. Introduciamo per questo motivo un secondo indice, quello della forma

b/a e c/b, dove b è la larghezza (diametro medio), a la lunghezza (diametro massimo), c lo spessore (diametro minimo)

per dividere le forme in 4 classi.
Oltre al secondo indice introdotto qui sopra bisogna tener conto dell'arrotondamento RHO, il quale altro non è che il rapporto tra il raggio medio di curvatura degli spigoli e il raggio del cerchio massimo inscrivibile.

Bisogna tenere presente che solo la sfera ha s=1 e RHO=1.

Con questi parametri Pettijhon ha stilato un'ottima scala detta appunto scala di Pettijhon:

  • angoloso RHO = 0-0,15, niente abrasione sui clasti, angoli secondari molti e acuti (15-30);
  • subangoloso RHO = 0,15-0,25, primi segni di abrasione, i clasti hanno ancora forma originaria con le facce intatte, gli angoli sono leggermente meno arrotondati e gli angoli secondari leggermente meno di numero (10-20);
  • subarrotondato RHO = 0,25-0,40, forma originaria facilmente riconoscibile, angoli smussati, la loro curvatura è attenuata e la superficie delle facce originarie sono molto ridotte, gli angoli secondari sono arrotondati e ridotti (5-10);
  • arrotondatoRHO = 0,40-0,60, facce quasi scomparse, angoli rientranti, arrotondati e ampia curvatura, angoli secondari attenuati e pochi, forma originaria ancora riconoscibile, a 0,60 RHO gli angoli secondari non ci sono più;
  • ben arrotondatoRHO = 0,60-1, nessun angolo, niente facce riconoscibili, tutta la superficie è formata da curve attenuate e le aree piatte sono assenti, nessun angolo secondario e la forma originaria è solo intuibile.

Nel 1922 Wentworth ha studiato la relazione esistente tra la forma e la rotondità dei ciottoli di spiaggi. Egli sostiene che appiattimento e rotondità sono inversamente proporzionali, più un ciottolo è appiattito e meno è rotondo, più un ciottolo è arrotondato e più lunga e intensa è stata la sua abrasione, i ciottoli piatti sono quelli meno modificati. 
Esiste però anche una relazione tra arrotondamento e dimensione, le dimensioni maggiori di una sabbia sono più arrotondate di quelle minori, questo è più evidente in sedimenti tessituralmente più maturi. 


Fonti: Emilio Saccani, Petrografia delle rocce sedimentarie terrigene, 2010 


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