Fonte: http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=611&s=18&v=9&c=5162&na=1&n=10 (17.01.2013 ore 11.59)
Tra gli ambienti di transizione riconosciamo:
- IL SISTEMA DELTIZIO;
- IL SISTEMA TIDALE;
- IL SISTEMA COSTIERO (SPIAGGE);
- IL SISTEMA ISOLA BARRIERA-LAGUNA.
Gli ambienti di transizione sono pertanto quelle zone di confine tra l’ambiente marino e l’ambiente continentale, ossia zone abbastanza ristrette dove si ha l’interazione di diversi processi: i fiumi, il moto ondoso e le maree.
È proprio in funzione dell’interazione tra l’apporto di sedimento e la sua distribuzione ad avere dei processi fluviali, marini e tidali che sviluppano questi ambienti di transizione, secondo lo schema sotto riportato.
Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo
Quindi:
- I sistemi deltizi si sviluppano ad opera di processi fluviali, a loro volta classificabili per l’interazione dei 3 processi costieri;
- Gli estuari sono strettamente legati sia al potere dei fiumi che all’incremento tidale, e si sviluppano soprattutto in ambienti meso e macrotidali;
- Le spiagge sono fortemente condizionate dai processi marini, e si sviluppano prevalentemente in ambienti microtidali;
- Il sistema isola barriera-laguna è condizionato sia dai processi di apporto fluviale che dai processi marini, e anch’esso si sviluppa prevalentemente in ambiente microtidale.
È importante fare anche un altro tipo di distinzione:
- Tidal flats, delta e standplan (spiagge) sono strutture progradanti;
- Gli estuari (sia wave che tide dominated) e i sistemi isola barriera-laguna sono strutture trasgressive, che si sviluppano all’interno della linea di costa.
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