domenica 20 gennaio 2013

Appunti di Sedimentologia - STRUTTURE DEFORMATIVE BIOGENE


 
Fonte: http://www.geol.umd.edu/~jmerck/geol342/lectures/03.html (20.01.2013 ore 10.38) 

Distinguiamo le strutture sedimentarie biogene:
  • DA ACCUMULO --> 
    • Resti scheletrici --> accumuli detti “panchina” di gusci spiaggiati che indicano un evento di tempesta e che possono andare a costituire dei livelli nella successione di spiaggia;
    • Biocostruzioni --> es reef, rudiste, stromatoliti;
  • DA BIOTURBAZIONE --> le più importanti strutture deformative da bioturbazione sono quelle generate dalla attività di organismi bentonici sia sulla ID (= interfaccia deposizionale) che interne al sedimento (= burrows).
    Seilacher, nel 1967, ha distinto le morfologie da escavazione ad opera di organismi, mettendole in  relazione con la profondità, distinguendo così le cosiddette ICNOFACIES, ossia delle tracce fossili molto importanti perché in assenza di fossili ci permettono di rilevare la profondità alla quale si trovava il sedimento quando l’organismo ha generato quella traccia fossile. 
Pertanto le icnofacies sono delle associazioni di tracce fossili che permettono una zonazione dell’ambiente e della batimetria sottomarina:
    • SKOLITHES --> icnofacies da aree costiere con fondi sabbiosi e/o fangosi (quindi da zona litorale), costituite da tracce superficiali e gallerie semplici (burrows) di rifugio e abitazione a sviluppo verticale, prodotte da organismi marini sospensivari o filtratori; 
    • LIRUZIANA --> icnofacies da ambiente sublitorale (entro i 200 m di profondità), costituite da prevalenti tracce superficiali di ripasso e reptazione e da gallerie orizzontali semeplici o ramificate; 
    • ZOOPHYCOS --> icnofacies più tipiche da ambiente marino profondo (abissale, tra i 200 e i 2 000 m di profondità), con gallerie più elaborate, spiralate; 
    • NEREITES --> icnofacies da zone abissali, con piste e tracce superficiali di escrezione e nutrizione, spiralate, meandriformi, a riempimento sabbioso-siltoso, in formazioni torbiditiche.
Ognuna di queste associazioni di tracce fossili è composta da più tracce di bioturbazone che evidenziano attività diverse dagli organismi biotrurbanti sia sulla ID (interfaccia deposizionale) che interne al sedimento (burrows).

Distinguiamo quindi:

  • BIOTURBAZIONE SULLA ID -->
    • Da RIPOSO (CUBICHINIA); 
    • Da LOCOMOZIONE (REPICHINA); 
    • Da PASCOLO-NUTRIZIONE (PASSICHINIA) --> 

      Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo 

  • INTERNE (BURROWS) -->
    • Da ABITAZIONE (DOMICHINIA); 
    • Da NUTRIZIONE (FODINICHNIA) --> generalmente comporta una bioturbazione; 
    • Da FUGA

       
      Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo 
  • DA BIOEROSIONE --> le perforazioni ad opera degli organismi di solito si localizzano nelle zone di battigia, quindi sono perfetti indicatori della linea di costa.

Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo


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