Fonte: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0037073805000539 (19.01.2013 ore 14.30)
Il margine di una piattaforma carbonatica può essere:
- Sabbioso;
- Biocostruito.
MARGINE SABBIOSO
Trova la sua ubicazione prevalentemente nel margine riportato dai venti (ossia margine leeward = sottovento), ma si possono trovare anche nel margine che riceve i venti dominanti (ossia margine windward = sopravento). Nei leeward margins la zona di formazione delle ooliti sarà quella di mare basso (in quanto le ooliti si formano in ambienti con una certa energia). Nei windward margins i sedimenti sabbiosi si spostano verso la laguna (caratterizzata da fondo scuro per presenza di alghe Athalassia) e prendono il nome di SHOALS OOLITICI (= banch oolitiici).
Prevalentemente la loro composizione è costituita da ooliti (ossia grani carbonatici costituite da aragonite), ma a seconda della percentuale di aragonite disciolta in mare (curva di Sandberg), la composizione dei margini sabbiosi può variare tra sabbie oolitiche e sabbie scheletriche. Entrambe queste sabbie si accumulano in dune sottomarine, in barre tidali, delta tidali, sabbie di periscogliera (= rottura di scogliere per meccanica delle onde o per attività organica), in spiagge, dune eoliche o in lobi spiaggiati.
Dal punto di vista delle geometria, il margine protegge la laguna e pertanto può essere regolato da:
- Moto ondoso --> in questo caso il moto ondoso che proviene generalmente dal margine windward, sviluppa dei cordoni di sabbia oolitica;
- Maree --> le sabbie oolitiche tendono ad organizzarsi parallelamente al movimento di flusso e riflusso della marea, generando dei canali tidali sottomarini poco profondi e dei banchi oolitici perpendicolari alla costa, chiamati TIDAL BAR FELT o JOULTER OOIDS SHOALS (a volte coperti da vegetazione).
Gli shoals oolitici hanno un evoluzione strettamente legata agli eventi di tempesta, in quanto spinti dai venti dominanti (windward) e dalle tempeste, tendono a spostarsi gradualmente verso la laguna.
Sul margine sopravento di uno shoals oolitico, detto lobo attivo, possono svilupparsi i SPILLOVERS LOBES.
Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo
Dal punto di vista sedimentario, gli shoals ooliti si possono riconoscere sul record stratigrafico per:
- Granulometria ad ooliti;
- Foreset inclinati che mi danno la direzione di accrezione (spesso non si preservano e per poterli riconoscere bisogna vedere i sedimenti associati, ossia vedere per esempio se ci sono depositi subtidali, ossia di laguna);
- Da laminazioni oblique bisensoriali (Herringbone cross lamination) che indicano il senso di marea.
Dal punto di vista applicativo, i margini sabbiosi sono importanti in quanto possono diventare degli ottimi reservoir, in quanto hanno una perfetta porosità (= grainstone) mentre la permeabilità è buona e dipende dal tipo di diagenesi. Uno dei reservoir da margine sabbioso attualmente più importante è la SMACKOVER formation, sviluppatasi nel Giurassico Medio nel sud degli USA quando avvenne un alto sviluppo di margini oolitici.
ISOLE
Nel caso in cui questi accumuli di sabbia vengano ricoperti di vegetazione, possiamo parlare di isole, ossia di sistemi di spiaggia duna lungo questi margini sabbiosi.
Un sistema di barriera-isola (BARRIER ISLAND) si presenta in questo modo:
Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo
Dal punto di vista sedimentario avremo festoni nello shoreface (con hummocky nella zona più profonda) chiusi superiormente da laminazioni incrociate (foreset) del forshore. Quindi rispetta il classico log da spiaggia.
Regressive Barrier Model (si abbassa livello del mare, quindi la linea di costa va verso il mare aperto. Quindi dove c’era bacino diventa spiaggia. Quindi progradazione del sistema).
Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo
Trasgressive Barrier Model (si alza il livello del mare, arretra la linea di costa. Quindi retrogradazione del sistema. Laddove c’era laguna diventa spiaggia).
Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo
Barrier Iulet Model (insenatura)
Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo
Le dune superficiali spesso possono essere costituire da dune oolitiche generate dal vento, che prendono il nome di EOLIANITI.
Queste dune eoliche si generano per diagenesi molto veloce, senza compattazione. Sono caratterizzate da foreset più inclinati. Spesso in caso di esposizione subaerea possono generarsi delle tracce di esposizione. Le più comuni sono le terre rosse; altre sono gli elementi bauxitici.
Bluettole = dolomia subacquea nel reef.
MARGINE BIOCOSTRUITO (REEF)
Quando si parla di piattaforma orlata (RIMMED PLATFORM), si parla di margine biocostruito (REEF), ossia un margine sviluppato dall'azione dei coralli (nell'attuale).
Riconosciamo una zonazione sedimentologica, biologica e morfologica di un margine biocostruito.
Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo
Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo
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