venerdì 18 gennaio 2013

Appunti di Sedimentologia - AREE A SEDIMENTAZIONE CARBONATICA ATTUALI


Esse  sono:

  • PIATTAFORMA FLORIDA OCCIDENTALE --> la produzione di CaCO3 nella zona di mare basso è relegata ad una massima zona di scogliera corallina, poiché ci troviamo vicino al Delta del Mississippi, ossia dove confluisce un forte apporto terrigeno-silicoclastico lungo la costa. Lungo tutta la piattaforma, ad una profondità tra 80 e 100 m, è particolare notare una fascia di eoliti, oggi interpretati come sedimenti relitti quando il livello del mare era più basso. Le ooliti infatti dovrebbero stare nella zona di margine, cioè nella zona più superficiale, in quanto le ooliti per formarsi devono stare in movimento;
  • PIATTAFORMA YUCATAN OCCIDENTALE --> Famosa per il cratere d’impatto di un asteroide 65 Ma fa. Caratterizzata da una larghissima piattaforma interna (130-190 Km) costituita da sabbia e molluschi, a cui segue una scarpata che si approfondisce fino a 200 m, caratterizzata da sedimenti relitti di ooliti (legati a livello del mare più basso);
     
  • BELIZE --> la piattaforma del Belize è a sud della penisola dello Yucatan. L’alto tasso di nutrienti per la confluenza di fiumi lungo costa determina uno sviluppo delle barriere coralline a largo, sviluppando piattaforme orlate;
  • PIATTAFORMA DEL BRASILE --> abbiamo una zonazione in 3 settori in funzione della latitudine: 
    • Zona tropicale, con associazione CHLOROALGAL (alghe rosse, holimesa e alghe verdi, amphistegine); 
    • Zona di transizione, con alghe rosse e briozoi; 
    • Zona fredda temperata (più a sud), con associazioni foramol. 
           Le barriere coralline si instaurano solo a partire dalla foce del Rio delle Amazzoni Sud;

  • BARRIERA AUSTRALIANA ORIENTALE (Great Barrier Reef) --> barriera più lunga attualmente nel mondo (lunghezza 2 000 Km), con larghezza fino a 290 Km, ed è composta da più di 2 500 reefs che nel complesso formano la barriera;
  • SHARK BAY (AUSTRALIA OCCIDENTALE) --> il clima arido-semiarido, associato alla bassa energia del moto ondoso nella baia, determina una forte evaporazione, generando così il contesto ideale per la formazione delle stromatoliti;
  • GOLFO PERSICO (ABU DHABI) --> il Golfo Persico è un esempio attuale di rampa carbonatica. Le troviamo in ambiente mesotidale (marea di 2 m), con clima arido (16-44°C), bassissime precipitazioni (3-4 cm/anno), tettonica e subsidenza praticamente assenti, alta salinità (40-45°/00) (che comporta la precipitazione di depositi evaporitici: sabbia), dominate da venti che vengono dall'area continentale, e un input terrigeno moderato. 

Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo 

          Delta di marea:

    • Flusso (verso l’interno); 
    • Riflusso (verso l’esterno). 

           Abbiamo:

    • Sabbie oolitiche nei delta di riflusso; 
    • Patch reefs (reef isolati) tra una zona oolitica e l’altra (non si innestano sulle sabbie oolitiche perché non trovano l’appoggio ideale per crescere, preferendo zone dove non c’è movimento di sedimento verso il fondo); 

           TAPPETI ALGALI nella zona intertidale, al passaggio laguna-sbteha;

  • FLORIDA MERIDIONALE --> li troviamo in ambiente meridionale (range di marea 0.5), con tettonica quiescente e subsidenza moderata, precipitazioni relativamente alte (100-150 cm/anno), temperature moderate (10-35°C), tasso di evaporazione moderato, venti prevalentemente continentali con frequenti tempeste tropicali. Costituita da 3 Km di barriera biocostruita, che bordano una baia interna con prevalente associazione FORAMOL (molluschi + foraminiferi) e sedimenti fini-fangosi. 

Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo 

  • BAHAMAS --> ambiente microtidale (< 1  m), tettonica e subsidenza quiescenti, altorilievi sottomarini e zona di piattaforma bassa, piogge stagionali, temperature moderate (20-30°C), salinità normale, tempeste tropicali comuni, nessun input terrigeno. Ci troviamo in un banco oceanico isolato da terra con un accrescimento della piattaforma carbonatica nella zona fotica che raggiunge quote molto alte, anche al livello del mare. La distribuzione dei sedimenti è in funzione dell’organizzazione dei venti. 

          I reef sono abbondanti lungo le zone dove c’è maggiore ricambio d’acqua, quindi il mare aperto,        
          da cui giungono i venti principali.

    • GRAINSTON A PELOIDI --> dominano nelle zone dove c’è continuo rimaneggiamento (difatti il fango non si riesce a depositare); 
    • PACKSTONE A PELOIDI --> si trovano nelle zone più protette dalle isole, che li proteggono dai venti e dalle correnti; 
    • WACKESTONE A PELOIDI --> anche questi abbondano nelle zone protette dalle isole barriere; 
    • GRAINSTONE OOLITICI --> sono dominati dalle correnti tidali. 
Fonte: appunti del dott. Gilberto Cerasuolo 

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